La clessidra
Siamo padroni del nostro tempo.
Possiamo cambiarne ogni parametro, con la mente, il corpo, l’anima.
Con la potente arma del sogno e dell’immaginazione il tempo si dilata, si ferma, accelera il suo andamento. Davanti alla paura il tempo diventa lunghissimo, con la gioia svanisce in un attimo. Esso è relativo, convenzionale, finto.
Nel contesto universale in cui viviamo, siamo esseri in trasformazione costante, eppure miracolosamente staccati dai granelli che inesorabilmente scorrono enumerati dai secondi, dai minuti, dalle ore che diventano anni e poi secoli. Viviamo legati a riferimenti e parametri del tutto individuali che nulla hanno a che fare con il tempo.
Un attimo prima siamo, un attimo dopo non siamo più.
Camminiamo in fretta per non sprecare il tempo, ma è proprio così che ignoriamo ciascun piccolo ed immenso mondo contenuto in ogni singolo attimo; lasciamo sfuggire ad ogni sguardo che non si è soffermato abbastanza a contemplare, ciò che ci viene incontro nella nostra vita trasformandola in vita non vissuta.
Cerchiamo di fare tante cose ma non ci preoccupiamo di fare tante esperienze, uniche ed irripetibili, che non svaniranno mai e che saranno il nostro più prezioso tesoro.
Accumuliamo nel tempo ma non conserviamo momenti di vissuto, distratti, con il cuore in gola e non certo per l’emozione di un cielo azzurro.
Tuttavia, ancora una volta, siamo padroni del nostro tempo.
Nessuno può strapparcelo, mai.
Ecco una sedia, laggiù: essa ci chiama ma noi non abbiamo cura di prestarle attenzione. Quella sedia ci invita a riposare, a ripensare, a riflettere.
Ci esorta a sederci, per un attimo lungo e pur breve, un tempo indefinito che ci accarezza la mente e distende i pensieri, davanti ad un telo bianco dove ricamare i nostri desideri (perchè senza desideri la vita è vuota), immersi in un silenzio senza urgenze, nel quale parlare con noi stessi e porci delle domande e cercare delle risposte.
Più in là un’altra sedia, per invitare altri esseri umani dall’animo inquieto, dal cuore dolente in cerca di pace, con i muscoli indolenziti dalla corsa vana e dalla fatica di una vita che avvertono così ingrata ma che nasconde la gioia nel tempo che non hanno ancora scoperto: quello che ognuno di noi ha in dono e che da limitato può diventare infinito.
Perchè ognuno di noi è infinito.