Siamo anime

24/07/2022 1 Di admin

Mi ricordo quando mi bagnavo nel Gange, quando andavo a pregare al tempio e cospargevo la strada con petali profumati.

Mi ricordo quando cavalcavo per ore con i capelli intrecciati e i calzari di cuoio, la spada nella destra e l’anima che ardeva di passione.

Mi ricordo quando mi hanno legata con una corda, torturata ed uccisa, trafitta da mille chiodi, arsa viva.

Ricordo i profumi e il fruscio delle sete, quando passeggiavo nel mio castello circondata da centocinquanta servi, io che servivo il mio re.

E ricordo anche quando mi lisciavo le piume sopra un altissimo ramo, su quell’albero, un castagno, e sentivo la fresca brezza carezzarmi le ali.

Una volta fui assassino, un’altra ero un Santo, poi fui Re e Regina, un fiore di pesco, una rosa gialla, una felce di bosco e un girasole.

Fui, me lo ricordo, una bambina dalla pelle bianca e dai bianchi capelli tenuti stretti da un bianco nastro; un pirata senza un braccio e senza un occhio, una formica che corre in fila indiana e una libellula che danza nel sole.

Mi ricordo di aver avuto le ali, quattro e sei zampe, un mantello di pelliccia bruna.

Il mio corpo fu grande e fu minuscolo e arrivò a toccare il fondo dell’oceano.

Mi ricordo, come in un sogno, di essere stata tutto questo.

E di tutte queste ed altre infinite vite, il mio cuore trabocca.