Il nuovo Natale
Il Natale è tante cose.
Ed è sempre un momento di passaggio: veloce, frenetico, molto pieno ma alla fine troppo vuoto.
Invece proviamo a fermarci un attimo lungo quanto un riflesso che rimanda il luccichio di una stella, una lacrima di emozione, un canto fatto di battiti di cuore.
Ecco allora un Natale come nascita, qualcosa di santo che si ripete ogni volta e diventa ri-nascita e il Natale che è stato diventa un Natale senza quel grande frastuono di atti ripetuti a memoria che riempiono di noia il magico inventare degli affetti: abbracci comandati da tradizioni stantie e omologate, regali brillanti che dopo un secondo sono già muffa e oblio, canti stonati che girano come un disco rotto.
Il Natale è nuovo ora: è tempesta di pensieri creati apposta per quell’istante immortale, è aria di nuovo immenso che aleggia tra i rami di un abete dai colori mai violati da plastiche iridescenti ed è sera tranquilla e quieta sospesa tra i fiocchi di neve o le onde del mare.
Il Natale ci parla con parole diverse rigenerate da una rinnovata passione: quella per le cose vere.
“Buon Natale” diventa “Ti voglio bene”.
Il Natale è sempre Natale anche se passassero 1000 anni e mille ancora, il Natale é sempre un momento nuovo, magico, in cui tutto si ferma, tutto é sospeso, nell’attesa di una nuova vita; il passato e il presente si fondono, e resta solo l’attimo in cui ci troviamo, nell’incontro – come tu dici cara Ilde – delle cose vere, semplici, nuove, che scaldano il cuore!
Sommersi dal frastuono e dall’agitazione abbiamo scordato chi siamo e qual è la nostra missione. Cosa desideriamo lasciare di noi stessi? Per cosa ci ricorderanno i nostri cari, gli amici? Come criceti in una ruota che gira all’infinito sfuggiamo a noi stessi in una tragica amnesia dell’anima che non può che portarci al nulla.
Un grande poeta, Blaise Pascal, lo riassumeva magistralmente già nel XII secolo in una semplice riga:
“Tutta l’infelicità degli uomini deriva da una cosa sola: la loro incapacità di starsene tranquilli in una stanza”
Non lasciamoci sfuggire questa occasione e cogliamo quel fiore raro nel giardino della nostra vita.
Carpe diem.