Il sole di mezzanotte
Siamo pronti a vivere?
A guardare davvero oltre le nostre consuetudini che ci accarezzano tiepide e ci cullano mentre noi non muoviamo un passo immersi nella nostra comfort zone?
Abbiamo abbastanza coraggio?
Riusciamo a staccare gli occhi dalla finestra dietro la quale scorre un mondo a due dimensioni che ci narcotizza rendendoci sempre meno noi stessi?
Il mondo ci chiama ad essere un faro, la vita ci chiama ad essere maestri di noi stessi, a guardare attentamente il mondo che ci sta attorno e sfidarlo in battaglia per uscirne magari feriti ma vincitori, instancabili combattenti in questa guerra contro il Nulla, quel Nulla che è più pericoloso di qualsiasi tempesta di sabbia o di neve, quel Nulla che si insinua come veleno di vipera e crea spettacolari allucinazioni, obnubilando i pensieri e la capacità di vedere dentro noi stessi.
Abbiamo una profonda e radicata paura del tempo, perché il Nulla ci insegna che il tempo è il nostro nemico: ci insegue, ci marca stretti e sogghigna doppiandoci e facendosi inseguire a sua volta.
Un giorno ho visto negli occhi di un bambino il suo futuro: aveva i capelli bianchi e le gambe deboli ma la stessa meraviglia nel cuore; aveva gli stessi occhi e in essi lo stesso sorriso, le mani tremanti nell’emozione di cogliere un fiore e cantava con la sua ormai flebile voce, un canto all’alba di un sole nuovo.
foto: Alone inside Hverfjall (Iceland) – by Krysale © 2012
Un finale bellissimo, dal sapore tarkovskiano…(Solaris)