Un cielo di promesse

03/10/2020 0 Di admin

Un giorno ho imparato a volare.

Ho fatto pace con la gravità delle cose che pesano; ho fatto un balzo verso l’alto e ho agitato le braccia e i piedi, proprio come se nuotassi. 

Prima ho mollato gli ormeggi della mongolfiera che è stata il mio corpo e buttato la zavorra delle mie inquietudini, dei cattivi pensieri, dei ricordi che mi ancoravano ad un paesaggio passato. Poi, con l’anima piena e la mente vuota lentamente ho perso il peso accumulato seduta nella sedia dei ripensamenti, ho acquisito leggerezza e lievità e delle piccole ali ai lati delle mie spalle hanno cominciato a spuntare, poi a crescere, poi sono diventate enormi e bianche, irrequiete e desiderose di muoversi nell’aria tersa. 

Mi sentivo simile ad un angelo, gli occhi trasparenti e le labbra mobili ondeggianti di canti e poesie.

Guardavo fuori dalla finestra quella mattina e vedevo l’’orizzonte, ma non mi bastava. Volevo un seguito sopra quella linea di demarcazione, volevo spaziare verso una direzione verticale esplorando nuovi percorsi che si univano a quel confine senza soluzione di continuità.

Un volo verso un cielo nuovo, più azzurro di cento mattine, più grande di mille mondi, più alto del più alto dei monti.

Lassù sono andata e ho volato, immersa in un cielo di promesse.